Le leonesse

Quel che racconterò ora si è svolto nell’estate del 2016, effetto dell’incontro fra due situazioni difficili che, a poca distanza l’una dall’altra, si incrociarono nel rifugio. Credo che se non fossero in qualche modo arrivate qui, probabilmente sarebbero entrambe finite male. E invece ecco cosa successe.

Ero riuscita a prendere con me due gatte molto giovani, recuperate da una situazione di grave incuria. Dopo un periodo di osservazione, Bibi e Berenice furono sterilizzate; purtroppo però, dato il loro carattere molto schivo, prevedevo che difficilmente avrebbero trovato adozione e con ogni probabilità sarebbero rimaste con me. Intanto erano ospitate in una stanza, per la convalescenza e per abituarsi alla nuova situazione.

Bibi e Berenice

Dopo qualche giorno mi portarono una gatta con quattro cuccioli. Mi dissero che la gatta viveva nelle campagne vicine, ma da un paio di giorni non si muoveva più e si lamentava, i gattini, che avevano circa una settimana, erano chiaramente affamati. Pensai che si trattasse di qualche problema legato al parto, ed il giorno successivo portai la gatta dal veterinario. Risultò invece che aveva una fattura del bacino con compromissione della vescica. Evidentemente era stata investita e in qualche modo era riuscita a tornare dai cuccioli. Rimase più di un mese ricoverata in clinica.

Grusha, uno dei gattini

Ora i gattini andavano allattati, e in un rifugio con 60 ospiti la cosa non è molto agevole. Misi la loro cuccia in un gabbione, nella stanza che ospitava Bibi e Berenice, che almeno erano in piena forma. Inaspettatamente, quando prendevo i cuccioli dalla gabbia per dar loro il latte, le due gatte sembravano molto interessate: li annusavano insistentemente e cominciarono entrambe a leccarli, tenendoli puliti. Cosa che già era per me un grosso aiuto. Incoraggiata da questo, provai cautamente a lasciare che entrassero anche loro nella cuccia dei gattini: le bisbetiche Bibi e Berenice, inizialmente confuse e stupite dalla situazione, iniziarono ad allattarli.

Per tutto il periodo dell’allattamento Bibi e Berenice si sdraiarono sempre vicine, occupandosi insieme dei gattini, proprio come un branco di leonesse. Li seguirono finché non furono svezzati e allora gli insegnarono ad uscire e a fare piccoli giri nel terreno, badando sempre che non si allontanassero troppo.

Berenice, prime uscite.

Dei gattini, Fedora e Aliosha sono stati adottati, mentre le due gemelle Grusha e Galina sono restate con me.

Dopo qualche mese le due leonesse smisero di avere un legame particolare con i loro figliocci, e da allora non ho più notato fra loro una vicinanza diversa. La mamma biologica dei gattini, Mimma, è stata adottata dal veterinario che la ha seguita in clinica!

Mimma

Credo che questa storia sia l’esempio evidente, – e particolarmente felice, certo – di come l’attenzione e la convivenza solidale fra umani e no possano risolvere anche situazioni molto difficili, creando soluzioni nuove e davvero entusiasmanti.

Grusha e Galina cucciole
Grusha e Galina oggi